Il perché del lunedì

Aiuto! Che fame!

Quali strategie adottare per dominare il nostro appetito? Anche se ciascuno di noi sa esattamente che cosa dovrebbe mangiare per mantenersi in salute, quando viene condizionato dalla frenesia della vita di tutti i giorni, dimentica le buone abitudini e finisce col mangiare spesso più per abitudine o per noia che per vera fame. In questi casi, allorché si vede l’orologio indicare le 13, anche se il nostro organismo non sta dando alcun segnale di appetito, capita di interrompere quello che stiamo facendo e di mettere sotto i denti qualche cosa, come lo snack alla macchinetta del caffè o il pranzo vero e proprio. Non è affatto detto, infatti, che la fame sia sempre il segnale corporeo che indica la necessità di alimentarsi. In tal caso, quali strategie adottare per dominare il nostro appetito? Alcuni studi suggeriscono che il nostro appetito venga influenzato non soltanto dal tipo di alimenti consumati ma anche dall’ordine con cui vengono assunti. Ed è proprio questo uno dei filoni di ricerca che sta crescendo di più per aiutare tutti a dominare il proprio appetito. In questo modo non si chiede di digiunare, di saltare i pasti o di evitare specifici alimenti, ma di mangiare meglio magari anticipando una portata ad un’altra. Tuttavia, senza alcuna ossessione perché il piacere del cibo è una parte importante della nostra vita. L’idea di ottimizzare la sequenza dei nutrienti al fine di migliorare il controllo glicemico, il peso corporeo e lo stato di salute generale è relativamente recente e oggi è supportata da diverse evidenze sperimentali. La semplice educazione alimentare di invertire l’ordine delle pietanze, consumando un piatto di verdure prima di tutte le altre pietanze contribuisce a ottenere un miglior controllo del proprio appetito. Mangiare un piatto di verdure condite con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva prima della portata principale che potrebbe essere, per esempio, anche una pizza, può aiutare a combattere la fame, a riempire lo stomaco senza aggiungere troppe calorie e, soprattutto, a contrastare l’aumento del peso corporeo.

Articolo di aprile 2024

Ma la fame che cos’è?

Conoscere le abitudini alimentari di un soggetto e tenere conto del complesso rapporto che questo contrae con il cibo, è di fondamentale importanza per il nutrizionista. Soltanto sulla scorta di queste informazioni sarà possibile rendere un qualsivoglia regime dietetico conforme allo stile di vita di un individuo in modo tale da consentirgli di seguirlo senza difficoltà. Tuttavia una dieta, per quanto equilibrata, generosa, piacevole, adeguata e necessaria possa essere, resta pur sempre una dieta e tra le difficoltà che si frappongono fra il suo inizio e il suo termine, fra i lacciuoli che sovente ne ostacolano il buon completamento compare la supplica che il paziente rivolge al medico: “Dottore, la prego, mi dia qualcosa per tenere a bada la fame?” Ma la fame che cos’è? Il termine “fame “significa forte desiderio di cibo e si accompagna a diverse sensazioni. Per esempio, una persona che abbia digiunato per molte ore presenta a carico dello stomaco contrazioni ritmiche, dette contrazioni da fame. Queste provocano un senso di stretta o di morsa in corrispondenza dello stomaco e talvolta danno veri e propri dolori, detti appunto dolori da fame. Oltre a ciò, un soggetto affamato appare più teso ed irrequieto del solito e spesso avverte una strana sensazione diffusa che in termini non fisiologici viene definita “agitazione”. Il processo alimentare è un fenomeno di grande complessità la cui regolazione rappresenta un esempio di funzione integrata. Il controllo della assunzione di cibo può essere distinto in una regolazione a lungo termine, che si attua nell’arco di settimane o di mesi, ed una regolazione a breve termine che si riferisce alla regolazione della fame e dell’assunzione di cibo di minuto in minuto di ora in ora. La regolazione a lungo termine riguarda principalmente il mantenimento delle normali riserve nutritive dell’organismo. Quella a breve termine è connessa principalmente con gli effetti immediati del cibo sull’apparato digerente. Alla regolazione partecipano segnali umorali, sia di tipo ormonale che correlati alla composizione corporea, ambientali, legati alla ricerca e presenza del cibo, sociali, relativi alla dinamica di gruppo (amici, familiari, etc.). A livello individuale il controllo dell’assunzione di cibo presenta una importante componente cerebrale, che guida le preferenze alimentari, determina lo stato di benessere presente in tutte le specie animali alla fine del pasto e, nell’uomo, rappresenta un non secondario fattore socio-culturale. Le sensazioni di fame e di sazietà svolgono un ruolo importante nella regolazione del comportamento alimentare.  Determinate da stimoli psichici, sensoriali, orali, digestivi, vegetativi e metabolici, attraverso vie nervose ed umorali, influenzano l’attività di alcune strutture localizzate a livello cerebrale e segnatamente nell’ipotalamo. Per lungo tempo si è attribuito a due regioni ipotalamiche, la ventro-mediale e la ventro-laterale, il ruolo rispettivamente di” centro della sazietà” e” centro della fame”.  Con il tramontare però delle teorie dei “centri”, intesi come nuclei cerebrali distinti, responsabili di avviare o arrestare un processo, ed il subentrare di una più realistica concezione dell’organizzazione cerebrale a “reti” nervose, queste due regioni hanno perso il ruolo che veniva loro attribuito nel controllo dell’assunzione di cibo. Come accade, infatti, per ogni funzione integrata, sono molte le regioni cerebrali coinvolte in questo processo. In altri termini, è realistico affermare che, come per tutte le funzioni integrate, l’intero Sistema Nervoso Centrale partecipi alla regolazione del processo alimentare (sensazione di fame e di sazietà) e che l’ipotalamo, nel suo insieme, rappresenti soltanto la regione chiave del controllo, intesa come crocevia integrativo di segnali diversi. I segnali che determinano l’avvio e l’arresto del processo alimentare tuttavia rimangono ancora non ben definiti. Recenti acquisizioni pongono in evidenza nuove sostanze in grado di aumentare od inibire il processo alimentare, ma nessuna di queste, considerata isolatamente, basta a spiegare nella sua interezza un processo così complesso, come quello alimentare appunto. Si ritiene oggi che il segnale “fame” sia di origine nervosa centrale e sia tonicamente attivo, cioè sempre presente e ad un livello adeguato. Questo stimolo tonico all’assunzione di cibo verrebbe interrotto da un segnale di origine periferica, legato forse alla distensione della parete gastrica, che determina anche soggettivamente la sensazione di sazietà. L’aver indugiato sui meccanismi con cui viene regolato il processo di assunzione alimentare apparirà al lettore sicuramente ostico ma aiuterà a comprendere meglio gli articoli che prossimamente dedicheremo alla trattazione degli integratori indicati per il controllo della fame.  

Studio di cure naturali

Professor Luca Mario PITROLO GENTILE 

Medico Dietologo e Nutrizionista

Whatsapp e Mobile 3331682902 

e-mail: lucamario.pitrologentile@virgilio.it

Articolo di marzo 2024

Meteorismo e gonfiore addominale

La scelta dei cibi e delle bevande che si assumono abitualmente, il modo in cui vengono abbinati, cucinati e mangiati, hanno un impatto considerevole sulla digestione e sul rischio di sviluppare gonfiore addominale dopo un pasto più o meno abbondante. Ritrovarsi con la pancia gonfia dopo i pasti è un disagio fisico ed estetico che in molti vorrebbero proprio poter evitare e che spesso, invece, si ripresenta in svariate occasioni, anche quando si cerca di non mangiare troppo e di scegliere cibi sani. All’origine del disturbo può esserci una molteplicità di cause, che vanno da errori nelle abitudini alimentari e nello stile di vita a disturbi funzionali di vario tipo (sindrome del colon irritabile, dispepsia funzionale ecc.), dallo stress a malattie più serie da diagnosticare e trattare in modo specifico. Qualunque sia la causa all’origine di sintomi come sensazione di sazietà precoce, pienezza eccessiva e tensione addominale, accompagnati spesso anche da eruttazioni, turbolenze intestinali, meteorismo e flatulenza, una cosa è certa: l’alimentazione e il modo in cui si mangia sono due fattori determinati, sia nell’indurre o peggiorare i fastidi (quando sono inadeguati) sia nel contribuire a prevenirli e ad alleviarli (quando vengono impostati correttamente). Conoscere gli alimenti da preferire e da evitare, imparare ad abbinarli e a cucinarli in modo semplice per non appesantire la digestione e ricordare qualche strategia comportamentale anti-gonfiore prima, durante e dopo i pasti può fare la differenza tra sentire stomaco e intestino gonfi come palloncini o ambire alla mitica “pancia piatta” (sovrappeso e costituzione fisica permettendo), con ripercussioni sicuramente favorevoli su benessere, buon umore e qualità di vita generale. Nell’ambito della dieta contro il gonfiore addominale c’è una serie di cibi e bevande che vanno pressoché aboliti o comunque consumati con estrema cautela, nella consapevolezza degli effetti sfavorevoli che possono produrre in quanto per loro natura associati a un aumento dell’introduzione di aria nello stomaco e/o della produzione di gas intestinali. Premesso che qualunque schema dietetico, anche se prescritto per la cura del semplice gonfiore addominale, necessita di personalizzazione a fronte di un preliminare esame della composizione corporea del paziente, ricordiamo di seguito alcuni alimenti responsabili di causare meteorismo e gonfiore addominale: legumi, latticini, cereali integrali, alcuni tipi di verdure e alcuni tipi di frutta. Tuttavia, benché in presenza di meteorismo, questi alimenti vadano razionati, è impensabile, nell’ambito di uno corretto regime alimentare, abolirli completamente. Oltre a ciò, per completare la riduzione del gonfiore addominale, è utile associare alla dieta integratori naturali quali, finocchio, anice, carvi, cumino, coriandolo. Da soli o, meglio, in associazione, questi rimedi naturali impediscono l’eccessiva formazione di gas all’interno dell’apparato digerente, prevenendo e curando il meteorismo e il gonfiore addominale che da questo dipende. Per facilitarne l’assunzione è possibile ricorrere a tisane composte e preparate come decotti o a elisir da assumere puri o diluiti in acqua. Segnatamente, gli elisir sono miscele di acqua, alcol, zucchero ed erbe che risultano facili da assumere, gradevoli al palato ed estremamente efficaci. Non deve spaventare gli astemi la presenza di alcol in quanto si tratta quasi sempre di una quantità bassissima, necessaria del resto per l’estrazione dei principi attivi dalle erbe e per la loro conservazione. Né deve spaventare i pazienti in sovrappeso la presenza dello zucchero in quanto si tratta quasi sempre di sorbitolo, uno zucchero molto gradevole ma non assorbibile e per ciò stesso privo di calorie, necessario del resto, come l’alcol, per l’estrazione dei principi attivi dalle erbe e per la loro conservazione. Tisane ed elisir, un tempo molto utilizzati a scopo terapeutico da medici e farmacisti del passato, attualmente sono stati riscoperti per la loro capacità di promuovere il recupero del benessere fisico di ogni individuo.

Studio di cure naturali

Professor Luca Mario PITROLO GENTILE 

Medico Dietologo e Nutrizionista

Tel. 0294964925

Tel. 0294602864

Whatsapp e Mobile 3331682902 

e-mail: lucamario.pitrologentile@virgilio.it

Follow by Email
Twitter
YouTube
LinkedIn