Il perché del lunedì

È vero che, oltre a reumatismi, anche l’obesità è caratterizzata dalla presenza di un’infiammazione cronica? 

È vero in quanto, in una percentuale piuttosto alta di soggetti obesi, le cellule grasse aumentano di dimensione oltre i limiti imposti dal codice genetico e, per tale ragione, vanno incontro a rottura e morte. Ma la morte della cellula grassa allarma il sistema immunitario che innesca un processo infiammatorio. Lo stato d’infiammazione cronica che caratterizza una larga percentuale dei pazienti in sovrappeso oppure obesi costituisce un pericoloso fattore di rischio cerebrale, cardiaco e metabolico. Infatti, l’infiammazione negli obesi, aumenta il rischio di andare incontro più frequentemente ad ictus, infarti, diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e altro. Questo dato non è nuovo, ma recenti studi forniscono costantemente evidenze sulla stretta relazione tra la presenza di elevate concentrazioni di indici infiammatori e il sovrappeso patologico. Tali osservazioni rivestono un importante significato clinico, in quanto potrebbero tradursi in criteri diagnostici in fase di screening e stratificazione dei pazienti per permettere una più rapida identificazione dei soggetti esposti ad un maggiore rischio cerebro-cardio-metabolico e facilitare così la messa a punto di strategie terapeutiche mirate.

Centrifugato all’anguria

Ingredienti (per una porzione)

2 grosse fette d’anguria

1 lime

Menta

Preparazione

Riducete le fette d’anguria e il lime a pezzi, aggiungete la menta e centrifugate.

Ricetta elaborata dallo Studio di Cure Naturali 

Professor Luca Mario PITROLO GENTILE 

Medico Dietologo e Nutrizionista

Tel. 0294964925

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Maccheroni freddi con pomodorini e rucola

Ingredienti (per una porzione)

80 gr di maccheroni

Pomodorini ciliegia

Rucola

Sale

Pepe

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

Preparazione

Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e lasciatela raffreddare; tritate la rucola finemente e mescolatela con i pomodorini tagliati a spicchi e la pasta; salate, pepate e condite con un filo d’olio; lasciate raffreddare in frigorifero.

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Bruschetta con mozzarella

Ingredienti (per una porzione)

1 fetta di pane pugliese

70 gr di mozzarella di bufala

Pomodorini ciliegia

Aglio

Sale

Pepe

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

Origano

Preparazione

Sfregate il pane con l’aglio e spennellate con l’olio; tagliate a cubetti i pomodorini e metteteli in una ciotola con origano, sale e pepe; accendete il forno in modalità grill a 180° e disponete sul pane la mozzarella e i pomodori; infornate per pochi minuti.

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Articolo di settembre 2023

Reumatismi

alimenti e integratori indicati

Le malattie che provocano dolori all’apparato locomotore sono molte e diverse tra loro. In passato si pensava che tutti i dolori legati all’apparato locomotore fossero dovuti ad un’unica causa e così, per ogni disturbo di questo genere, si usava il termine generico di reumatismo. Quest’ultimo deriva dal greco re, che significa scorrere, e sta ad indicare tutte le malattie che sono caratterizzate dallo scorrere dei dolori da un’area all’altra del corpo umano. Oggi sappiamo che le malattie reumatiche possono avere cause diverse e, in rapporto a queste, vengono classificate e chiamate in modo diverso. Tutti questi disturbi, tuttavia, hanno in comune la tendenza a far soffrire chi ne è affetto e spesso a comprometterne lo svolgimento delle normali attività quotidiane, anche delle più semplici. 

Le malattie a carico dell’apparato locomotore che più frequentemente causano la comparsa di dolori sono l’artrosi, l’artrite e l’osteoporosi.

Sul piano terapeutico il comune denominatore di queste affezioni è il fatto che dopo un ciclo di antiinfiammatori somministrati per via sistemica il dolore scompare in una piccola percentuale di casi, ma in una parte di gran lunga più significativa si riduce solo in parte o, peggio, resta immodificato. Viene richiesto allora il ricorso a terapie fisiche quali cinesi, ionoforesi, ultrasuoni, infrarossi, marconi, magneto, laser, onde d’urto e via dicendo.

Tuttavia quando anche queste pratiche risultano inefficaci è allora possibile tentare con la Medicina Naturale. L’apporto di questa disciplina, in reumatologia, è particolarmente indicato per dolori la cui causa sia da attribuirsi ad una infiammazione a carico dell’apparato osteo-articolare. Si avvale di rimedi sia per uso esterno (piante come tali, o sotto forma di oli), sia per uso interno (tisane, gocce, perle, compresse). 

Numerosi farmaci contengono principi attivi chimici di derivazione sintetica. Ecco perché chi è intollerante ai farmaci o desidera una cura naturale si rivolge con fiducia alla Medicina Naturale. I rimedi naturali per i dolori sono costituiti da oli essenziali antireumatici estratti da numerose piante che possono essere applicati per uso esterno con un protocollo che prevede la Sonoforesi, il Cupping e il Massaggio. La Sonoforesi naturale ha inizio con l’esame obiettivo del paziente per determinare con precisione la patologia che da origine al dolore.Successivamente vengono applicate sulla cute le sostanze naturali dotate di potere antidolorifico ed antinfiammatorio. E infine per mezzo della Sonoforesi le sostanze naturali vengono fatte diffondere in profondità. Il Cupping prevede l’applicazione di coppette di vetro sulla cute e la rimozione dell’ossigeno al loro interno mediante aspirazione con un’apposita pistola. Quando si crea il vuoto, la pelle e lo strato sottostante vengono risucchiati, richiamando più sangue. Il maggior afflusso di sangue e il calore prodotto stimolano il rilassamento del muscolo e aiutano ad attenuare il dolore. 

Il Massaggio naturale ha inizio con la scelta degli oli essenziali provenienti da piante antireumatiche che vengono spalmati sulle mani per essere riscaldati e prontamente disponibili all’assorbimento da parte della pelle. L’operatore che eseguirà questo massaggio continuerà con lo sfioramento, l’impastamento e la battitura che stimolano la vascolarizzazione dei muscoli superficiali e agevolano la distensione muscolare.

Infine, il protocollo terapeutico prevede l’applicazione del cataplasma galenico.

Anni di studi e di applicazioni hanno permesso di ottimizzarne la formula e confermarne la qualità, ampliando i campi di utilizzo. Un ciclo prevede alcune sedute. L’Impacco inizia ad agire immediatamente, offrendo sollievo sin dalle prime applicazioni. La sua azione si rivela particolarmente rapida su problematiche acute, tuttavia vengono trattati con successo anche problemi cronici. La formulazione del cataplasma prevede la sinergia tra numerose erbe, rendendolo versatile nel trattamento di svariate patologie. L’Impacco vanta proprietà antinfiammatorie e stimolanti della microcircolazione che migliorano l’ossigenazione dei tessuti nella zona interessata e ne favoriscono la riparazione e il rinnovo cellulare.

Reumatismi

Studio di Cure Naturali 

Professor Luca Mario PITROLO GENTILE 

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Insalatona di avena

Ingredienti (per una porzione)

100 gr di avena

1 zucchina

1 cipollotto

4o 5 pomodorini ciliegia

2 cucchiai di mais

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

Sale

Pepe

Preparazione

Cuocete l’avena in abbondante acqua salata, tagliate a rondelle il cipollotto, la zucchina a dadini e i pomodorini a metà; lasciate raffreddare l’avena, aggiungete le verdure e il mais, salate e pepate.

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Gamberoni al profumo d’estate

Ingredienti (per una porzione)

Gamberoni (7/8)

1 finocchio

Insalata verde

Ananas

Mirtilli

Lime

Arancia

Sale

Pepe

Preparazione

Cuocete in forno a 180° i gamberoni sgusciati con un filo d’olio ; nel frattempo, tagliate sottile il finocchio, l’ananas a cubetti e mettete su un piatto alcune foglie di insalata e i mirtilli; adagiatevi i gamberoni ed emulsionate con succo di lime e arancia.

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Spiedini di anguria

Ingredienti (per una porzione)

1 fetta di anguria

70 gr di feta

Menta

Limone

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

Sale

Pepe

Preparazione

Tagliate a cubetti l’anguria e la feta e infilzatele negli stecchini per gli spiedini, condite con un cucchiaino di olio, sale e pepe, menta e limone.

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Articolo di maggio 2023

Fame nervosa e Dieta saziante

La fame, dal latino fames, è una sensazione fisiologica che viene avvertita a distanza di tempo variabile dal pasto e che è caratterizzata dal viscerale bisogno di cibo. Si manifesta dapprima nella forma lieve di appetito, poi in quella più forte di fame vera e propria, caratterizzata dal desiderio imperioso di cibo, da crampi dolorosi all’epigastrio, da malessere e debolezza generalizzati che possono culminare, in casi estremi, nello svenimento.

Il centro che regola fame e sazietà, il nostro termostato dell’appetito (chiamato anche “centro della fame”), si trova nel cervello e, più precisamente, nell’ipotalamo. In quest’area del cervello i nutrienti, quali carboidrati, proteine e grassi, regolano alcuni mediatori che controllano, accendendo o spegnendo, il senso di fame e sazietà.

Tra i mediatori che regolano la fame e la sazietà ricordiamo due ormoni e segnatamente la grelina, che stimola l’appetito, e la leptina, che, invece, regola il senso di sazietà.

Il rilascio di questi ormoni viene, a sua volta, condizionato da quello che mangiamo.

Infatti, è fondamentale che ogni pasto apporti, in proporzioni equilibrate, zuccheri, proteine e fibre. Gli zuccheri provenienti da cereali integrali quali pane, pasta riso, polenta, risultano più sazianti in quanto rendono stabile la glicemia. Le proteine derivate dalla carne, dal pesce, dalle uova, dai legumi e dai formaggi freschi o stagionati come il Grana, sono fondamentali per sopprimere l’appetito e promuovere il senso di sazietà più a lungo. I legumi la verdura e la frutta, infine, essendo ricchi di acqua e fibre, aiutano a controllare meglio il senso di fame.

Ma non dimentichiamo che la fame, oltre ad avere una origine fisiologica, può, in certi casi, avere anche un’origine psicologica.

Quando l’appetito o la fame non nascono dalla necessità d’energia, ma da meccanismi di compensazione emotivo-affettiva si definiscono “appetito o fame nervosa”. Queste sensazioni sono spinte dalla necessità di trovare emozioni e sensazioni positive che la normale vita non ci da. Quando si sazia questo tipo di appetito o fame è come ricevere una carezza “metabolica emotiva” che porta sensazioni positive, ma con tutte le conseguenze negative dell’alimentazione impulsiva, lontana dall’equilibrata alimentazione.

In questi casi, per controllare l’appetito o la fame nervosi, oltre ad una alimentazione equilibrata, che preveda l’assunzione, in proporzioni adeguate, di zuccheri, proteine, grassi e fibre, è possibile adottare una condotta, detta, con termine anglosassone, mindful eating e che, tradotta, suona come “mangiare consapevolmente”.

In pratica, occorre fare pasti regolari e non saltare mai la prima colazione, né i pasti principali della giornata. Bisogna masticare bene e lentamente, abitudine che permetterà di non esagerare col cibo, in quanto il cervello impiega circa 15-20 minuti per recepire il segnale di sazietà dallo stomaco. Ci si deve impegnare per dare valore al momento del pasto, gustando con calma ogni boccone ed evitando distrazioni come guardare la TV o il telefonino, e trasformare il pasto da “tappabuchi” per la noia, la rabbia e altre emozioni, in una esperienza di valore.

Anche dormire e fare attività fisica aiutano a ridurre la fame, aumentare la funzionalità del metabolismo e favorire l’utilizzo dei grassi per produrre energia.

Se non si dorme a sufficienza, il sonno diviene poco riposante e questo fa aumentare il livello di grelina e diminuire quello di leptina, sregolando i segnali degli ormoni della fame e della sazietà.

La grelina aumenta anche in situazioni di stress, in particolare se frequente o cronico e può contribuire a sviluppare una fame nervosa e desiderare cibi calorici ricchi di zuccheri e grassi.

L’attività fisica costante, aerobica o di rinforzo muscolare, invece, sopprime la produzione di grelina e produce endorfine che aiutano a dormire, diminuire lo stress e la fame. Attenzione però perché allenamenti intensi e protratti nel tempo possono, al contrario, aumentare la produzione di grelina. Come sempre, esiste in tutto una giusta misura.

Studio di cure naturali

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Riso Basmati con pomodorini e zucchine

Ingredienti (per una porzione)

Riso Basmati 80 gr

1 zucchina

Cipolla

Pomodorini 2/3

Sale

Pepe

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

Preparazione

Tagliate a dadini la zucchina e in una pentola antiaderente fate dorare la cipolla con il cucchiaino di olio, unite la zucchina e poca acqua; aggiungete i pomodorini tagliati a metà e il sale; cuocete a parte il riso e mescolatelo con le verdure spolverizzandolo con pepe.

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Orata al cartoccio con lime e arancia

Ingredienti (per una porzione )

Orata

Lime 1

Arancia 1

Sale

Pepe

1 cucchiaino di olio extravergine di oliva

Preparazione

Stendete su carta stagnola l’arancia tagliata a fettine e sopra disponetevi le fettine di lime, salate e pepate; mettete sopra il letto di agrumi l’orata salate e pepate e inserite all’interno del pesce una fettina di lime e una d’arancia; sopra il pesce appoggiate altre fettine di agrumi e irrorate con succo di lime e un cucchiaino di olio; chiudete il cartoccio e infornate a 200° per circa 20 minuti.

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Insalatona con melone

Ingredienti (per una porzione)

Mezzo melone

Ravanelli 100 gr

Insalata iceberg q.b.

Menta

Pomodorini ciliegia q.b.

Feta 80 gr

Sale

Aceto balsamico

Preparazione

Pulite il melone e tagliatelo a dadini, affettate sottilmente i ravanelli e tagliate la feta a piccoli pezzi; unite a tutti gli ingredienti l’insalata, i pomodorini tagliati a metà, salate e condite con aceto balsamico e menta tritata.

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Il perché del lunedì

Perché ridurre i radicali liberi aiuta a dimagrire?

Durante i normali processi metabolici vengono prodotti i radicali liberi, molecole estremamente reattive che, legandosi a proteine e materiale genetico, possono danneggiare il nostro organismo. Tra i bersagli dei radicali liberi si annoverano anche le cellule nervose che nel cervello sono deputate alla soppressione del senso di fame. Recenti ricerche hanno dimostrato che le cellule cerebrali che controllano l’appetito con l’età tendono a degenerare, provocando un aumento della fame e un potenziale incremento del peso. Da queste ricerche è emerso che le cellule che presiedono ai meccanismi di soppressione della fame vengono attaccate dai radicali liberi poco dopo i pasti e che la degenerazione è tanto più marcata quanto più l’alimentazione è ricca di carboidrati semplici (dolci). Si viene così a creare una situazione squilibrata fra il bisogno di cibo e i messaggi inviati al cervello per indicare di sospendere l’alimentazione. Va da sé che neutralizzare i radicali liberi ripristini l’equilibrio perduto, permettendo alle cellule nervose che si trovano nel cervello di sopprimere la fame e aiutando cosi un soggetto a dimagrire.

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