
È vero che il consumo di carne rossa aumenta l’incidenza del cancro? Risposta affermativa! L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione, organismo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che valuta e classifica il potere cancerogeno di molte sostanze, ha stabilito che la carne rossa è probabilmente cancerogena e che la carne rossa lavorata (insaccati e salumi) è sicuramente cancerogena. Inoltre, gli studiosi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggior rischio di sviluppare, non soltanto tumori, ma anche malattie croniche non trasmissibili come diabete, obesità, malattie cardiovascolari, renali e neurodegenerative, oltre a diverse forme di cancro e infezioni. Allora meglio essere carnivori o vegetariani? E siamo sicuri che sostituire sempre la carne con verdura e frutta ci faccia vivere più sani e più a lungo? Oppure è meglio un regime alimentare equilibrato e senza estremismi? Gli Antichi asserivano che nella metà sta la virtù! In medio stat virtus! Il dibattito è aperto!
Sul fatto che lo sviluppo di tumori sia strettamente correlato al consumo di carne rossa, non esistono dubbi. Lo provano gli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non dimentichiamo, poi, che il consumo di carne rossa, oltre ad aumentare l’Incidenza dei tumori, può aumentare anche quella delle iperlipemie, dell’aterosclerosi, delle trombosi, degli infarti e degli ictus. Tuttavia, affinché questo possa avvenire devono sussistere alcune condizioni.
Il consumo dev’essere eccessivo, la dieta dev’essere sbilancia e devono sommarsi altri fattori di rischio. Infatti, se il consumo di carne rossa non eccede i 500 grammi alla settimana, se viene inserito in un regime alimentare di tipo mediterraneo, ricco di alimenti vegetali, quali frutta, verdura, legumi e olio extravergine di oliva e se vengono aboliti fumo, alcol e sedentarietà, il rischio scompare. Quindi, in assenza di complici, la carne rossa può essere assolta e diventare un valido e salutare alleato delle diete. Ma conosciamo meglio questo alimento.
La carne rossa appartiene al 1° gruppo di alimenti del quale fanno parte anche le carni bianche, i pesci e le uova. Esistono 4 tipi di carne rossa: le carni fresche, le carni trasformate, i fast-food a base di carne e le frattaglie. Il termine carne rossa si riferisce a tutte le carni di mammiferi che la maggior parte della popolazione mondiale mangia: bovini, suini, equini, e ovini.
Quali sono le caratteristiche nutrizionali di questo alimento?
Le carni rosse sono formate da proteine ad elevato valore biologico. Sono insostituibili nell’apporto di alcuni minerali. Ferro e Cobalto: contrastano l’anemia. Manganese: contrasta l’infertilità. Zinco: contrasta le patologie epatiche. Selenio: contrasta le cardiopatie. Cromo: contrasta l’invecchiamento. Apportano significative quantità di vitamine del gruppo B. Tiamina B1: sostiene sistema nervoso. Riboflavina B2: regola accrescimento. Niacina B3: impedisce pellagra. Piridossina B6: regola metabolismo. Colina B7: trasforma i grassi. Acido folico B9: sintetizza timina. Cobalamina B12: impedisce anemia. Apportano carnitina. Recenti studi ne hanno dimostrato l’importanza come trasportatore di radicali acidi attraverso la membrana mitocondriale. La carnitina regola il metabolismo degli acidi grassi favorendone l’ossidazione all’interno dei mitocondri. Sono prive di sostanze residuali. Sono alimenti facilmente digeribili. Differiscono per qualità e quantità di grassi. Contengono prevalentemente grassi saturi e colesterolo in proporzioni variabili a seconda del tipo di taglio e di animale.
In conclusione, pur restando sempre valide le raccomandazioni delle principali Società scientifiche e dell’OMS rispetto alla riduzione della carne nella dieta, uno stile di vita sano basato sul mantenimento del peso nella norma, sul praticare attività fisica e sul seguire una dieta bilanciata che comprenda altre fonti proteiche come uova, pesce e legumi, permette comunque un moderato consumo di carne rossa.