Il perché del lunedì

In quale misura l’alimentazione può migliorare il dolore cronico?

Le ricerche attuali stanno mettendo in relazione il fatto che una dieta ricca di grassi possa alterare il microbioma (insieme di microrganismi presenti nell’intestino), interferire con la sua funzione di barriera protettiva e provocare infiammazioni nei tessuti. Esistono evidenze, infatti, a sostegno dell’ipotesi che diete sbilanciate, come quelle ad alto contenuto di grassi, possano alterare la comunicazione tra intestino e cervello e modificare i circuiti cerebrali, inducendo infiammazione generalizzata, alterando la sensazione di sazietà e contribuendo in tal modo, oltre allo sviluppo dell’obesità, anche al peggioramento del dolore. Inoltre, potrebbe esistere una correlazione anche tra obesità, microbioma intestinale e funzioni cognitive dato che le ricerche suggeriscono che gli squilibri del microbioma possano alterare i segnali che dall’intestino raggiungono il cervello, inserendosi e interferendo nella comunicazione dell’asse intestino-cervello. Dall’analisi dei dati provenienti dalla letteratura scientifica si è visto che alcune diete, come quella mediterranea, oltre a combattere efficacemente l’obesità, sembrano funzionare bene anche sul miglioramento del dolore. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi che analizzino gli effetti di diverse strategie nutrizionali, non solo isolatamente ma in combinazione con altre terapie a breve e lungo termine.

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