Aperitivi? Che passione!

È vero che gli aperitivi fanno male? L’etimologia del termine “aperitivo” deriva dal latino aperitivus, che significa “ciò che apre”. La regola vuole che si consumi prima del vero pasto, solitamente prima della cena, proprio perché ha la funzione di “aprire lo stomaco”, cioè stimolare l’appetito. Un comune aperitivo è composto da cocktail come spritz, gin tonic, mojito, bloody mary, ecc. oppure bevande alcoliche come vino, birra. A questo gli aggiungono gli snack salati, come patatine, salatini, olive, pizzette o focacce generalmente industriali, tramezzini farciti con salse elaborate, tipo maionese, ketchup, salsa tonnata, ecc., cibi fritti come arancini o crocchette di patate, affettati grassi, ecc. Ne consegue che, in moltissimi casi, l’apporto calorico di un aperitivo con stuzzichini può di gran lunga superare quello della cena e diventare un pasto ipercalorico, con calorie derivate da alcolici, grassi (anche idrogenati) e zuccheri, perciò poco nutriente. Ricordiamoci, quindi, che l’aperitivo è sicuramente un momento di svago e di socialità, ma può diventare un nemico dell’equilibrata alimentazione se non si consuma nel modo giusto. Introdurre un apporto calorico maggiore di quello di un pranzo o di una cena completa, soprattutto se fatto d’abitudine, può farci perdere il controllo delle calorie e sbilanciare l’apporto dei principi nutritivi necessari al nostro organismo. Nel prossimo blog vi suggerirò quali stratagemmi adottare per consumare un aperitivo sano e poco calorico.

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